NOTTE MAGICA…

Rimarrò sveglia tutta la notte, sento il vento trascinare foglie d’autunno sulla mia vetrata illuminata dal fuoco delle candele. Notte magica, notte di morte e trasformazione, notte divina in cui si semina la nuova vita. Notte di attesa e di rinascita..notte di preghiera agli dei, notte di ricordi, notte solitaria. Lascio entrare gli spiriti di chi mi ha lasciato..e ho amato..Nonna Livia mi porta il profumo dell’infanzia; avanza ricurva e silenziosa, mi porta l’uva passita nascosta in un sacchetto sotto il grembiule…per addolcirmi la vita. Mia madre…si annuncia con l’odore di latte, le trecce annodate sulla testa ormai bianca…e lo sguardo dolce-amaro di chi attende l’inverno..Mio padre…entra titubante..e quasi sconosciuto, ma non per questo meno caro, porta con sé il dolore di non essermi rimasto accanto e me lo mette nelle mani…accarezzo il suo volto segnato da rughe profonde..mi rispecchio nei miei stessi occhi…
E poi arrivi tu piena ancora di vita. Un anno solo è passato..tu che porti il sapore della follia…e di un amore che niente ha lasciato immutato. Tu che hai permesso la fuga dalle mie catene..prendendole al posto mio..se mai catena ti poteva legare..Mi domando se mai nessuno mi abbia amato più di te…di un amore incondizionato che non chiede..che di essere colto…Non ho mai pensato che giacesse in una tomba fredda..il tuo bel corpo scolpito da mani che non sapevano accarezzare…Come potevo odiarti, come avrei dovuto? Non conosco il significato di questo sentimento umano. Leggera sei passata nella vita, eppure hai seminato tempesta, ma nulla veramente si distrugge..stasera il vento ti riporta innocente..e ti bacio la fronte.
E poi ci sei tu che ancora vivo, solo ieri hai rinunciato a capire, tu che la morte hai conosciuto e vinta, tu che la porti nel volto, tu che sei andato per non tornare, tu che non comprendi di quale amore ti ho nutrito…Siediti accanto, in questa notte che ci appartiene e guarda oltre le apparenze, oltre il mio dire..ti sto aspettando..per mangiare con te alla mensa della conoscenza..tu che vivi morto nel tuo corpo troppo umano..e vorresti volare..con ali di tenebra, non vedi la luce che scalda..e non sai riconoscermi ancora sorella. Uno ad uno vi sfioro e accarezzo..uno ad uno…vivi e morti che avete lasciato la mia mano terrena, v’infilo nel letto della vita e vi rimbocco le coperte..che il riposo vi sia dolce..io gioco per voi alla vita e lascio aperta la porta..vi aspetto…aspettatemi.