Cara…
Innanzitutto perdonami per questo nome, ma allora io lo amavo pensando al suo significato latino “Colei che ama i boschi” in omaggio alla natura e non certo ad un personaggio così in voga in questi tempi “tristi” e perdonami anche per non essere stata una madre da copione ma “Madre” di tanti altri “Figli”.
Ti ho messo al mondo due volte: una tanto tempo fa quando decisi che eri la cosa più preziosa su questa terra e mandai all’aria tutta la mia vita e i miei sogni di allora per sognare con te ed è stato un sogno meraviglioso, nonostante tutto; una qualche anno fa quando la morte ti ha sfiorato e ho dovuto lottare contro di lei per farti restare viva e ho fermato la mia vita per salvare la tua.
Non lascerò che questo Paese ormai privo di sogni ti uccida ancora. Parti! Vai via. Non arrenderti alla mediocrità imperante. Tu sei un essere speciale. Ti ho cresciuta per il mondo, non per un Paese assassino. Ti ho cresciuta per il bello e per il buono e lo vedo svanire nei tuoi occhi sempre più spenti.
Non prendere scuse: l’età, la lontananza, le difficoltà, il denaro. No, non è una fuga, perché gli spiriti liberi sono cittadini del mondo. Lo so, hai le braccia spezzate. Vorresti omologarti, arrenderti, accontentarti delle briciole in un Paese che ti affama e non ti rispetta, ma non ne hai il diritto, non tu con me accanto che non mi sono mai arresa.
Ti voglio libera. Ti voglio viva. Ti voglio felice, figlia mia. Emozionati ancora. Ama ancora. Lotta ancora. Abbi la forza che ho avuto io nel crescerti. Abbi lo stesso coraggio che ho avuto strappandoti a forza da quel letto in cui riuscivi ormai solo a sputare e sbatterti al muro per gridarti di vivere.
Non esistono solo i raccomandati, i venduti, i mediocri, gli opportunisti, i bugiardi, gli sfruttatori, i falsi moralisti. Non è il denaro il padrone del mondo. Guardami!!! la libertà mi è costata sangue. Mi è costata ferite, ma è la cosa più preziosa che esista su questa terra. Te l’ho insegnata, insieme al rispetto e all’amore per te stessa e gli altri. Non rinnegare tutto per quattro straccivendoli. Non curarti di loro. Sputaci sopra a questi pezzenti nell’anima o abbine compassione, ma non lasciare che ti prendano.
Parti. Vivi. Ama. Incantati come facevi prima che ti lasciassi massacrare dal nulla imperante, dall’ignoranza. Credimi, non hai altro che questo. Credici. Io non ho mai smesso di crederci per te, per noi, per tutti i giovani su questa terra.
Potete farcela. Possiamo farcela.
Quando avrò pagato il prezzo per aver scelto di averti messo al mondo, perché questa società me lo ha fatto pagare, ma sai anche che non mi hanno mai comprata. Verrò via con te.
Se resterai, se resteremo, perchè ogni luogo è degno quando siamo degni noi, sappi che io non mi arrendo e non lascerò che tu lo faccia. Non permetterò più a nessuno di rubarti i sogni. Il fuoco sacro della conoscenza è ancora acceso figlia mia. Sotto le tue ceneri arde quello che ho seminato. A te farlo diventare incendio. Io non smetterò di soffiare, come ho sempre fatto.
Partiamo!!! Andiamo a gettare ancora in mare le rose in qualche notte di luna tu ed io. Crescere non vuol dire smettere di sognare, ma vivere i propri sogni. Ne hai il diritto. Ne hai il dovere ed io con te.
non ho parole… ti lascio il mio saluto dopo tanto tempo. Ciao Sofy…
Spesso leggere un tuo post è disarmante, non si riescono a commentare riflessioni come queste, come viva sorgente di acque profonde. Traspare un grande amore e la tua anima bella Sofia.
Un bucaneve per te.
haffner
Ogni tanto un tuo passaggio, scoperto in ritardo, in questo caos di blog ormai sempre più sbiadito, è come un richiamo che mi porta indietro. Forse tua figlia è ancora troppo giovane per lasciarsi strappare i sogni, ma ahimè, amica cara, come è diventato difficile sognare. Come è diventato difficile vivere ignorando il brutto che ci circonda e senza lasciarci sopraffare. Forse tu hai ancora forza di farlo, per te e per lei. io mi sto arrendendo, per me e per i miei figli. Ciao, Sofia, non so cosa ci riserva il futuro, nè quanto ancora ne avremo, ma sono felice di averti incontrata in questo mondo e sarò sempre felice di “rivederti”.
Sono le stesse parole che userei io se avessi una figlia. Un abbraccio e dieci milioni di baci compagna di 10 milioni di notti.