LA STANZA ROSSA


Selene entrava nella stanza rossa quando lo desiderava…I libri di alchimia aperti sulla pietra filosofale…Le pesanti tende di velluto rosso accarezzavano la vetrata aperta davanti al tramonto…e il mare…
La stanza rossa a picco sul mare…
La tavola imbandita…col calice di vino rosso e petali di rose…
Si sedeva al pianoforte e aspettava…
Aspettava il rumore dei passi ….e il cigolio dell'antica porta e allora iniziava a suonare…
Le dita volavano sui tasti bianchi e neri…ma non si voltava…
Guardava lontano oltre i confini dell'orizzonte…e aspettava…
I passi si avvicinavano…Selene sentiva il respiro…Qualcuno si sedeva alle sue spalle e in silenzio ascoltava…Poteva sentire il battito del cuore tra una nota e l'altra…e il rumore delle dita stringersi intorno al calice…Sentiva lo spostamento dell'aria quando veniva alzato per brindare alla vita…
Era così da secoli…
Selene entrava nella stanza rossa quando lo desiderava…il sole tramontava e svaniva…in ogni stagione…
Selene non si voltava…Guardava lontano…sempre più lontano…e quando le sue dita si fermavano…sentiva ancora quei passi allontanarsi…l'antica  porta cigolare mentre si chiudeva…e allora…solo allora….lei si voltava…prendeva il calice ancora colmo a metà, lo alzava al cielo…brindava alla  vita…e sorrideva.

LA STANZA ROSSAultima modifica: 2005-11-17T18:29:31+01:00da sofia3000
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14 pensieri su “LA STANZA ROSSA

  1. ciao sofia; la tua selene appare perduta nel tempo, un tempo che scorre in fretta, immobile nell’eterno; che brinda alla vita in un mondo evanescente…

  2. quando selene guarda lontano cosa vede? sembra una creatura ‘sensitiva’ immersa nell’assoluto, ma che brinda alla vita, quale mi chiedo, intendo su quale piano:ha la vita sempre un lontano? Spesso le avversità riducono il lontano al quì adesso, un quì forsennato che cerca la sopravvivenza, costretti dalla realtà impietosa; suonare , far scorrere le dita sui tasti, in realtò farli scorrere nei pensieri tormentati, per materializzarli nell’aria, per scongiuarli, per ceracare un miracolo sempre possibile dietro l’angolo, suonare e perdersi nei millenni di tempo, incuranti della morte, irrazionalmente sicuri di essere più forti di ogni dolore; suonare, perduti in unremoto angolo di campagna, col freddo, con le lacrime come note che scorrono sul pentagramma della propra mente; sentire il respiro dell’angoscia, mentre l’amore ti ama, ma come un bambino si sente impotente a guarire i tuoiu dispiaceri, ti fa da cardiotonico, carezza, cibo per sopravvivere fino a domani e poi si vedrà; selene è forse come sofia e sofia è forse come…..? Suonare a distanza, insieme, sullo stesso piano della realtà, senza conoscersi, se non attrraverso parole di bit elettrici che scorrono istantaneamnte, senza rincorrersi, perchè è la realtà a farlo. Gocce di pianto, di suoni, di rugiada, sorrisi, soffocati, freddo sdenza tepore e dover anadre avanti, necessariamente , con la speranza che non guardano più lontano, perchè un muro ivalicabile lo impedisce. Selene, nel tempo senza tempo, in una musica senza spazio, in un brindisi senza vino, in una vita senza vita…

  3. per selene, creatura virtuale……. ……………. quando selene guarda lontano cosa vede? sembra una creatura ‘sensitiva’ immersa nell’assoluto, ma che brinda alla vita, quale mi chiedo, intendo su quale piano:ha la vita sempre un lontano? Spesso le avversità riducono il lontano al quì adesso, un quì forsennato che cerca la sopravvivenza, costretti dalla realtà impietosa; suonare , far scorrere le dita sui tasti, in realtà farli scorrere nei pensieri tormentati, per materializzarli nell’aria, per scongiuarli, per ceracare un miracolo sempre possibile dietro l’angolo, suonare e perdersi nei millenni di tempo, incuranti della morte, irrazionalmente sicuri di essere più forti di ogni dolore; suonare, perduti in un remoto angolo di campagna, col freddo, con le lacrime come note che scorrono sul pentagramma della propra mente; sentire il respiro dell’angoscia, mentre l’amore ti ama, ma come un bambino si sente impotente a guarire i tuoi dispiaceri, ti fa da cardiotonico, carezza, cibo per sopravvivere fino a domani e poi si vedrà; selene è forse come sofia e sofia è forse come…..? Suonare a distanza, insieme, sullo stesso piano della realtà, senza conoscersi, se non attrraverso parole di bit elettrici che scorrono istantaneamnte, senza rincorrersi, perchè è la realtà a farlo. Gocce di pianto, di suoni, di rugiada, sorrisi, soffocati, freddo senza tepore e dover andare avanti, necessariamente , con la speranza che non guarda più lontano, perchè un muro ivalicabile lo impedisce. Selene, nel tempo senza tempo, in una musica senza spazio, in un brindisi senza vino, in una vita senza vita…

  4. A proposito di amori comunitari, non so di dove sei, ma a Roma al piano inferiore della libreria Mel Bookstore di Via Nazionale puoi trovare una catasta di un libro stupendo, introvabile e quasi regalato, intitolato “Pier Paolo PASOLINI, Una vita futura”; edito nel periodo 15 ottobre – 15 dicembre 1985 nel I decennale della sua morte. Tra l’altro ci sono molte fotografie in bianco e nero inedite e interessantissi me di Pasolini fotografato nella sua Roma preferita, quella della periferia romana degli anni 50 e 60, che anch’io ho attraversato viaggiandoci dentro durante la mia adolescenza. Un abbraccio e buona giornata.

  5. Buon week-end Sofia Oggi è una giornata di pesante lavoro per me. Prima di uscire sono passato a leggere il tuo come sempre splendido post…….Gran ello

  6. Non si può esaltare la vita in quanto tale, perchè più la si esalta e più può diventare un cavallo imbizzarrito che ci scaraventa a terra, lasciandoci in ‘panne’. Come il mare, bello ma non certo quando con una barchetta siamo in una sua tempesta; allora l’amore cos’é? Se non si può brindare alla vita a cuor leggero, l’Amore dove prende la sua Forza?
    …………… ……………. ……………. ……………. ……………. ……………. …..
    Selene è l’universo che respira…consa pevole di esserci e di essere… per questo brinda alla vita…un abbraccio sofia
    ……..
    hai così commentato il post, dopo il mio commento al tuo; ma vorrei che esplicitassi meglio; brindare alla vita perchè selene c’è; ma come si fa a brindare a ‘qualcosa’, che ci fa essere solo per un pò, offrendoci bene e male…; vorrei la tua opinione, non alla leggera….; esserci dovrebbe essere eterno, assoluto, invece non è cosi; ogni cosa aspira per ‘necessità’ al sempre, per non poter essere provissorio; come fa il provvisorio ad appagare…..? Come si può brindare a ‘qualcosa’, che provoca anche male…., qualcosa che ci tiene prigionieri dei suo voleri, impotenti ……………

  7. Quando l’odore del mare fa immaginare posti che non conosci, pensieri che nella realta’ forse non avrebbero posto… questo si che è un bel giorno!!!!!feli ce ti sia tutto…

  8. Solegrande, mi chiedi come si può brindare a questa vita così vana, incerta e non durevole…dove il dolore spesso ci fa compagnia…? Amandola Sole…nella consapevolezza che non è così vana..perchè è una magnifica esperienza….d i cui possiamo sempre disfarci quando stanchi..ed eterna in quanto come elementi facenti parte dell’intero universo..in cui nulla muore ma tutto si trasmorma..siam o immortali..Gioc ando alla vita nella consapevolezza che il bene e il male siano solo un punto di vista…e che l’unica legge sia: fai ciò che vuoi nel rispetto di chi ti rispetta…Ecco perchè brindo alla vita…brindo con la leggerezza di chi è consapevole dell’universo e lo tiene nella sua mano..
    brindo con l’innocenza di chi conosce ogni male e dolore…ed ogni gioia e piacere eppure sa di non conoscere nulla e allora cerca…pur sapendo di non averne assolutamente bisogno…ma in questo gioco stupendo..ci siamo..e ci saremo sempre…Chi conosce l’eterno divenire…non è mai nato..e non morirà mai…Chi brinda alla vita nella stanza a picco sul mare..ha superato i limiti che costringono l’essere umano alla vita e alla morte che tutti conosciamo e che ci vengono imposte…perch è le guarda con gli occhi del “dio creatore” “o della “dea creatrice” o “atto primordiale”ch e dir si voglia…di cui siamo immagine e somiglianza..e chi crea non ha paura delle proprie creature…Chi crea desidera solo essere felice e rendere felice…essere ed esserci…Un lungo viaggio dunque verso questo brindisi leggero…verso queste stanze…perso la conoscenza di sé e degli altri…verso la consapevolezza e il discernimento!! !! Eppure alla fine si brinda alla vita..totalment e in sintonia con l’assoluto…e questo non significa non comprendere che il mare può anche uccidere se hai una barchetta in una tempesta..e quindi non è solo bello visto da lontano…anzi significa spesso essere quella barchetta e saperla affrontare..e l’amore prende forza dalla stessa tempesta…come la vela dal vento….Ti abbraccio Sofia

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