LA ROSA BIANCA…

PER NON DIMENTICARE

LA ROSA BIANCA, ossia un gruppuscolo di studenti della Ludwig Maximilans Universitàt di Monaco di Baviera, costituito da appena cinque studenti e dal loro professore di filosofia che, per aver diffuso volantini antinazisti, furono giustiziati nel 1943.


 La poesia che scrisse una di loro: sophie scholl in carcere prima di essere ghigliottinata in tutta fretta a soli tre giorni dalla sentenza…











Dalla moritura SOPHIE SCHOLL…

"Non ti chiedo nulla…
Però, per conto mio
non ti garantisco nemmeno un grazie,
né di qua  né tanto meno di là.
Perché? E me lo domandi?
Ma semplicemente
perché non t'ho mai chiesto nulla.
Il mattino mi destavo con lo sguardo verso l'alto
ma non eri neppure vento…
un po' di cielo a sbuffo
con un linguaggio di colore intraducibile
insomma, come unico linguaggio
un insostenibile mutismo.
Poi guardavo dove mettevo i piedi…
per terra…
Lì non era avvenuto proprio nessun cambiamento.
Nessuna meraviglia dunque per me.
Anche se avrebbe dovuto apparirmi straordinaria
la scoperta quotidiana
che non eri nemmeno terra.
Non occhi non bocca,
in nessuna ora del giorno…
niente orecchio sensibile
per mio padre in galera, 
per mia madre che non si dava pace,
per me, per Hans, per Inge,
per Elisabeth, per il mio fratellino minore.
…Werner, del fronte orientale, ormai…
che ci guardavamo smarriti.
Nemmeno un occhio di riguardo
per il turgore esagerato
dei primi turbamenti dell'adolescenza,
per i primi speciosi amori deludenti,
per i primi decisi rifiuti ad addolorarmi di passione
inutilmente.
Nessun riguardo per la Rosa
per il mio debole per Alex
che avrebbe potuto essere
il primo sì dopo gli albori deludenti
e tutti quegli altri consecutivi
ai miei primi amori adolescenti.
Nemmeno un "coraggio, piccola!".
Me l'ha saputo dire perfino
il mio principale accusatore un…
"coraggio, piccola!".
Mi riferisco al signor Robert Mohr.
Penso che tu lo conosca almeno di nome!
Guardavo dritto davanti a me,
ma non eri neanche mare.
Questo, quando vuol farsi ascoltare
quando vuole farsi riconoscere
rumoreggia, gorgheggia dal profondo
e poi…
poi quando un assurdo sconquasso imprevisto
…ne sai niente tu?…
lo squassa dalla radice,
scroscia,  tuona valanghe di rumore
anche subacqueo,
come se si svuotasse tutto da una montagna.
Cielo terra e mare
hanno tutt'e tre lo stesso colore uniforme,
il colore che forse più ti si addice:
il grigio dell'indifferenza
o Signore di tutt'e tre le cose
…o del loro nulla effettivo?.
E' grave che io non abbia mai saputo chi sei,
che tu ti sia nascosto al mio mondo
nel tuo mondo…
Io, invece,
dati anagrafici alla mano,
risulto essere ufficialmente e inequivocabilmente
anche qui dentro
Sophie Scholl!
La mia carta d'identità sta qui a testimoniare
il calco che hai ancora una volta voluto…
un calco fra miliardi di calchi anonimi
che hanno preso a prestito,
da un grigio tormento di anni,
l'impossibilità di morire a discrezione…
come nessuno gli ha chiesto di nascere
a discrezione.
Tu, inutilmente,
da un inganno di cielo di terra e di mare
ti professi il mio creatore.
Loro non sono la tua identità.
E nemmeno le stelle
che mi perseguitano ogni notte
con l'idea insopportabile
d'un infinito che non si fa riconoscere.
Credo che in punto di morte
la mia testa sotto la ghigliottina
sarà la tua stessa testa anonima
che cerca fino all'ultimo istante di sottrarsi
alla mia unica domanda senza risposta:
ma che cosa hai da nascondermi
o creatore del tuo stesso mistero?…
Di cosa ti vergogni, scusa,
se non t'abbiamo mai rimproverato
tutti i nostri misfatti presenti e passati?…
tu, l'anonimo che crudelmente rifugge
dalla mia pressante richiesta d'identità
dei tuoi dati anagrafici celesti…
o infernali?
Rivedrò Ulm, i miei alberi,
riproverò l'ammaliante fresco delle notti estive
all'English Garten?
Rivedrò la luna sotto il solco dorato
del bel Danubio blu?
Vagherò sulla rotta di fuoco delle stelle
per provare a scuotere finalmente
le radici del mistero dell'universo?
Potrò fermarmi a conversare
sui fenomenali e vertiginosi crepacci d'azzurro
fra cordigliere di rose bianche
con Alex, Hans e la mia amica, la luna?
E com'è che anche se manca un'ora soltanto
la mia fantasia non ha ancora le ali morte?



LA ROSA BIANCA…ultima modifica: 2005-01-23T18:29:28+01:00da sofia3000
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14 pensieri su “LA ROSA BIANCA…

  1. E’ un brano molto toccante… commentarlo adesso ne deturperebbe la bellezza. Così, voglio solo dirti grazie per avermi permesso di leggere questi versi.
    Sabrina

  2. Ciao Sofia,
    grazie per il messaggio nel mio blog. Sono tornato nel tuo dopo diversi giorni e trovo
    questo scritto che colpisce direttamente al cuore, qualcosa che…. cavolo come fare a commentare.

    Andrea

  3. Corri veloce Sofia… l’influenza è una brutta bestia! :-)))))))) Però a pensarci bene ti coccolano più del solito e allora si può tollerare uno stop di qualche giorni! Un abbraccio Sofia! :-))))

  4. Cara Sabrina..Sophi se ne stava lì da tempo..Aspettav a che riportassi le sue parole..Non pubblico quasi mai nel blog parole che vengono da altri….ma a lei non potevo dire no…Se fosse qui adesso potrei parlargli del libero arbitrio che quelli che credono in Dio pongono come limite al suo intervento…ma forse le direi che gli uomini..sognano paradisi e realizzano inferni…senza giudicare cosa sia più giusto…Le direi che il suo sogno vive in me…e fino a quando qualcuno sogna i nostri stessi sogni nessuna ghigliottina avrà vinto..ti abbaccio e buon compleanno..un acquauio che ha appena lasciato un capricorno…lì in bilico a chiedersi tra la terra e il cielo cosa scegliere…:) sofia

  5. Io sono certa che lei Lo ha incontrato e Lui ha capito le sue parole, fino all’ultima, anche quella non detta…il nostro limite ci rende tutto così incomprensibile e si rifiuta di capire ciò che nella vita è contro la vita. Dunaverde

  6. Cara Sofia, ti ringrazio per le belle parole che mi hai lasciato. E’ sorprendente la tua capacità di sintesi analitica. E mi ha fatto anche un gran piacere ritrovarmi lì, descritta in una riga, a calce di un commento molto prezioso: la sospensione tra cielo e terra è il motore che solo mi ha permesso di trovare un mio dominio: la scrittura, appunto.
    A presto,
    Sabrina

  7. Non avevo ancora lette con attenzione queste parole, che non conosco; ma ci ho trovato tante domande che io stesso mi pongo

    E’ grave che io non abbia mai saputo chi sei,
    che tu ti sia nascosto al mio mondo
    nel tuo mondo…Tu, inutilmente,
    da un inganno di cielo di terra e di mare
    ti professi il mio creatore.
    Loro non sono la tua identità.
    E nemmeno le stelle
    che mi perseguitano ogni notte
    con l’idea insopportabile
    d’un infinito che non si fa riconoscere.

    Di cosa ti vergogni, scusa,
    se non t’abbiamo mai rimproverato
    tutti i nostri misfatti presenti e passati?…
    tu, l’anonimo che crudelmente rifugge
    dalla mia pressante richiesta d’identità
    dei tuoi dati anagrafici celesti…
    o infernali?
    Rivedrò Ulm, i miei alberi,
    riproverò l’ammaliante fresco delle notti estive
    all’English Garten?
    Rivedrò la luna sotto il solco dorato
    del bel Danubio blu?
    Vagherò sulla rotta di fuoco delle stelle
    per provare a scuotere finalmente
    le radici del mistero dell’universo?
    Potrò fermarmi a conversare
    sui fenomenali e vertiginosi crepacci d’azzurro
    fra cordigliere di rose bianche
    con Alex, Hans e la mia amica, la luna?

    Ci trovo lo smisurato amore per la vita, contrastato dal dolore terribile dell’esistenza ed in particolare il dialogo con chi senza farsi presente si dichiara creatore di tutto, ma tace…si nasconde?…asp etta?
    Un infinito che non si fa riconoscere…. ….é questo il punto;
    nel dolore, in fondo all’anima siamo tutti uguali, a tutte le latitudini, a tutte le epoche.
    Come essere amore, quando chi dice di essere Amore, permette tutto il male, come dici tu, con la ‘scusa’ del libero arbitrio?

    Ultimamente devo dire però, che parole come ‘Io sono la Via, la Verità, la Vita’, di qualcuno che va oltre la morte testardamente dolcissimo, cieco ad ogni male, che si propone come ‘contenuto’ é un appiglio concreto…nel viaggio….

  8. E com’è che anche se manca un’ora soltanto
    la mia fantasia non ha ancora le ali morte?

    Non avevo ancora colto, la frase piùgrande!!!!!

  9. ciao Sofia :o) ho letto questa poesia con molta attenzione più di una volta, io credo che ci sono persone al mondo che hanno una tale dignità che nemmeno la paura o meglio la consapevolezza della morta può cancellare, SOPHIE SCHOLL è stata una di queste persone. un abbraccio. Manu

  10. E com’è che anche se manca un’ora soltanto
    la mia fantasia non ha ancora le ali morte?

    Questa frase lascia un segno di speranza…ma il grido resta perduto nel tempo; più rileggo questo parole e più ne comprendo il senso; un grido profondo, a chi dice di averci creato, ma rimane indifferente ad ogni nostro dolore. Rimane solo il conforto della condivisione, con chi a questa indiffirenza non si rassegna…

  11. Queste parole dovevano attraversare il tempo, sospese dal vento e seminate come piccoli semi nei liquidi sguardi di menti distratte. Non so come ma queste parole racchiudono tutta l’essenza di un’anima viva, la grandezza di un cuore appassionato e la disperata tragedia di un umanità che distrugge se stessa offendendo le leggi di Dio. Cribbio Sofia, mi hai fatto piangere ma ti ringrazio per aver portato alla luce questo raggio di vita…

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