La Celebrazione di Yule, il Natale Celtico – 21 dicembre

Yule è una festività solare e cade nel primo giorno d’inverno. Yule è conosciuta anche come la notte del Solstizio Invernale.
Questo periodo, caratterizzato dalle feste dedicate al dio sole, veniva già festeggiato dagli antichi Egizi e nell’antica Roma, con i Saturnali, feste queste ultime che videro l’introduzione nelle celebrazioni di candele, canti ed orge.
La celebrazione del solstizio d’inverno si diffuse rapidamente in tutta Europa e nacque così nelle campagne la festività di Yule, legata alla celebrazione del sole e della madre terra che si prepara, riscaldata dai primi raggi, alla futura semina.
Tra i vari temi legati a Yule il principale è quello della battaglia tra il vecchio Re dell’Agrifoglio, simbolo di oscurità e di vecchiaia, e il giovane Re della Quercia che simboleggia la luce del nuovo anno.
Il vecchio sovrano viene simbolicamente ucciso e il giovane Re prende il suo posto sul trono per governare.
Con il rito del ceppo di Yule si perpetua ogni anno, oltre alla tradizione di stringersi tutti attorno al fuoco, anche questa antica e ripetuta battaglia.

Da tutto questo e dalle pratiche che seguono, è facile arrivare alla conclusione ed alla comprensione del perché la chiesa cristiana avesse scelto questo periodo per festeggiare la natività del Cristo (nato in realtà dopo la primavera) e perché avesse fatto sue anche queste celebrazioni inglobandole gran parte nei suoi festeggiamenti.
Troppo radicata era la festa del solstizio invernale, troppo sentiti i festeggiamenti e le antiche tradizioni legati alla rinascita del dio sole e al risveglio della terra da parte dei popoli, per non sovrapporsi ad esse, con la speranza di sradicarle dalla mente delle genti.

Il Cristo viene comunque associato al Sole come simbolo di luce vivificante e quindi entrambe le festività possono fondersi tranquillamente tra loro senza contrasti; chi conosce la Magia Bianca lo sa.

I festeggiamenti del Solstizio si protraggono quindi per tutto il periodo Natalizio (Sol Invictis), con il quale, come abbiamo detto, coincidono; ed è in questa notte che molte streghe si tramandano per tradizione i segreti dell’Arte.

IL SOLSTIZIO INVERNALE
Il Solstizio d’Inverno è il passaggio dalle Tenebre alla Luce, è da questo giorno che il sole resta progressivamente sempre più a lungo nel cielo allungando così le nostre giornate. Questa è una festa di luce, dai profondi messaggi iniziatici ed esoterici legati al risveglio interiore.
Si passa dallo stadio alchemico della NIGREDO per raggiungere l’oro filosofico.

Questo è l’inizio della fase “SOLVE ET COAGULA” morte e rinascita, purificazione ed elevazione.
Le porte Solstiziali sono controllate dai due Giovanni; il Battista al solstizio estivo e l’Evangelista a quello invernale.
Il solstizio stesso è chiamato “la porta”, un tempo custodita dal guardiano Giano Bifronte (con l’avvento del cristianesimo il romano Giano dai due volti ha ceduto il posto ai due Giovanni) che sono il simbolo di una contemporanea esistenza di due dimensioni, che durante i solstizi si congiungono e le porte sono aperte ed è permesso il varco; è il tempo della morte simbolica dell’adepto che si avvicina al rito iniziatico.

“IO SONO LA PORTA , da una entrano gli uomini, dall’altra escono gli Dei”.

Questa è la raffigurazione allegorica del cammino iniziatico.

Il Solstizio invernale è la prima ricorrenza della ruota dell’anno che comprende le feste e magiche, da qui ha inizio il nostro cammino esoterico che si snoda attraverso le altre e successive festività che ci purificano e ci arricchiscono, sino all’elevazione del nostro spirito che ha luogo con il passaggio della seconda porta solstiziale, quella estiva.
Sono le fasi alchemiche, il risveglio della terra che prepariamo per il prossimo raccolto.
Autocontemplazione, morte simbolica e risveglio al nuovo stadio. Lo specchio è il suo simbolo espresso magistralmente nella frase: Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Ocuitum Lapidem. Il V.I.T.R.I.O.L. alchemico che ci da la sintesi del processo: Visita ‘l’interno della terra” cioè la profondità del tuo essere e purificando, troverai la Pietra nascosta.
E’ la “Cauda Pavonis”, l’avvicinamento ai quattro Elementi: Acqua, Aria, Terra e Fuoco, che formano l’impalcatura del Sé, che va ora incontro ad un processo di purificazione, camminando verso la Luce bianca (Albedo, Candiemas).

GIOVANNI REGGE UN CALICE AL CUI INTERNO VI E’ UN SERPENTE. BEVI DA QUESTO CALICE, CHE RICORDA IL GRAAL CON TUTTI I SUOI SIGNIFICATI SIMBOLICI ED ERMETICI, SUBLIMA IL SERPENTE INGERITO, RENDI INNOFFENSIVO IL VELENO DA CUI ESTRAI UN ELISIR CHE DONERA’ GIOVINEZZA ED ELEVAZIONE, POTENZA E NUTRIMENTO PER IL CORPO E PER LO SPIRITO.

Pratiche:

• Per la tavola usare un panno bianco. La tavola va decorata con sempreverdi, euforbia, rosmarino, agrifoglio, vischio e edera. Le tre candele da usare sono di colore rosso (simbolo del sangue del parto), bianche (simbolo dell’innocenza della nuova vita) e verde (simbolo della crescita).
L’incenso di Yule è composto da camomilla, zenzero, pino e salvia.
Ci si dovrebbe alzare prima dell’alba per poter ammirare il sorgere del sole. Per assicurarsi buona fortuna e prosperità ungere una candela con olio vegetale e fatela passare nella camomilla secca. Accendete la candela e lasciatela consumare.
Decorate il ceppo di quercia con il sempreverde poi accendetelo nel camino pronunciando le seguenti parole:

“Vecchio Re grazie di tutto. Per le lezioni apprese, per le battaglie superate. Ti diciamo addio perché da stasera il tuo regno cade nell’oblio. Giovane Re fatti avanti, è il tuo momento. Forte e potente diventerai e il tuo ardore ci donerai .”

• Il ceppo non deve ardere del tutto. Un pezzetto deve essere conservato per accendere il nuovo ceppo del prossimo Yule.
Si brinda al Sole con del succo d’arancia pronunciando queste parole:

“Giovane sole di amore e di luce sorgi in fretta, alto e luminoso svetta, Mentre nel cielo potere acquisterai sul nostro sostegno e amore contare potrai.”

• Dopo i festeggiamenti si raccolgono tutte le decorazioni di yule e si conservano per IMBOLC.
• Sul ceppo incidere una figura rappresentante il Sole utilizzando il coltello con il manico bianco, il Bolline e poi dargli fuoco nel caminetto.

• Per il pasto di Yule sono adatte le bevande calde come il punch e tè di ibisco o di zenzero mentre le portate tradizionali sono le noci, le mele, i dolci bagnati col sidro, e il maiale.
• Ai bambini donare un dolce di mele e arance aromatizzate con chiodi di garofano posto dentro un cesto di fronde sempreverdi e spighe di grano.
Le arance rappresentano il sole, le fronde sempreverdi l’immortalità, le spighe il raccolto futuro.

• L’agrifoglio, il vischio e l’edera decorano le case all’esterno e all’interno e sono un invito agli Spiriti della Natura di unirsi alla celebrazione.

Un ramoscello di agrifoglio và tenuto vicino alla porta per tutto l’anno.

Un simbolo solstiziale è il Vischio, pianta sacra per i DRUIDI che veniva recisa dall’albero su cui nasceva usando un falcetto d’oro e seguendo di una solenne cerimonia.
La raccolta del vischio avveniva specialmente in due momenti particolari dell’anno: a Samhain e nel Giorno di San Giovanni. Il Vischio era considerato la panacea per tutti i mali. E’ una pianta parassita che affonda le sue radici nell’altrui forza, non tocca terra e veniva considerato una emanazione divina.
Detto anche “scopa del fulmine”, gli antichi pensavano che nascesse quando la folgore colpiva un albero. Per rispetto a questa sua natura divina i DRUIDI lo tagliavano usando rispettosamente un falcetto d’oro.

La Celebrazione di Yule, il Natale Celtico – 21 dicembreultima modifica: 2003-12-20T14:14:35+01:00da sofia3000
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22 pensieri su “La Celebrazione di Yule, il Natale Celtico – 21 dicembre

  1. Accipicchiolina !!!!!! Mi sono persa un sacco di emozioni…. rimettersi in pari non è semplice, troppo tutto in una volta!!!!!!! A presto! Bacioni Luce

  2. Come i Celti anch’io festeggio a modo mio il solstizio d’inverno, però da tempo lo faccio il 23. Domani parto, il fuoco sarà quello del fornello a gas di piccole dimensioni per risparmiare peso, nel bivacco accucciato nel sacco a pelo avrò con me le stelle e di giorno vento e forse un po’ di sole.
    Sarai con me lassù quando suonerò la campana della vetta.
    A presto amica, haffner.

  3. Cara Sofia… è cosi, uomo donna non ha molta importanza… le diversità esistono solo se le vogliamo! Un abbraccio d’affetto!

  4. Piccola Druida misteriosa, tra quali e quante alchimie ti stai muovendo? Tu che sei pratica di fluidi e pozioni preparamene una di buon auspicio e donamela virtualmente affinchè il prossimo anno abbia ancora la forza di partire da 1. E poi grazie, Sofia, del bacio: stanotte ne avevo proprio bisogno.

  5. Ci sono tanti profumi e colori in questo tuo post.agrifoglio , vischio, edera, profumo di dolci e di arance aromatizzate, spighe d’oro. mi dispiace però che l’agrifoglio, che io amo, perisca per mano della quercia.buon Natale e buon solstizio d’inverno.

  6. Buon Natale Sofia… ti auguro… quello che più desideri e speri, oltre che sogni meravigliosi e tanto amore… ! Un Abbraccio di sincera amicizia Lead_it/Loki 🙂

  7. Buon Natale amica e grazie per la tua costante presenza lungo il cammino che porta alla vetta. Che il tepore di un ceppo sul camino riscaldi per sempre le tue notti. Un abbraccio, haffner

  8. Buonasera dolcissima Sofia…mentre prosegui il tuo viaggio..ad incontrare vecchie e nuove persone..spero che ti giunga il mio augurio di un buon Natale carissima amica mia. Un bacio. Tnt

  9. Cià Sofì, si sente la tua mancanza, non ci farci iniziare un nuovo anno senza un tuo post, strappa l’ultimo foglio insieme a noi. Se non puoi … Buon Anno ovunque tu sia.

  10. Buon Anno messagero della vita e dell’amore. Un abbraccio forte ovunque tu sia , un caldo abbraccio che possa servirti come scudo contro il male affinchè tu continui a volare su noi. Un bacione. Tnt

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