L’ATTESA

Tu sai che ti ho atteso
navigando nello spazio
e nel tempo.

Aspettavo le tue parole
come danza sacra
e le tue risate
che schiudono milioni di rose
incantate.

Ti aspettavo padre, figlio
fratello, sposo celeste
amante di notti infuocate
papavero rosso di campo
pietra preziosa incastonata
nella volta del tempo
pane per la mia fame
acqua per la mia sete.

Ti ho cercato in ogni sguardo
illusa di trovarti ogni volta
e ogni volta ho ripreso il cammino.

Risposta alla mia preghiera
balsamo delle mie ferite.
Ti guardo ancora prima di vederti!
Sogno in cui risvegliarmi sognata
e poi deserto e silenzio.

Ecco, ti dono la mia attesa!
Entrerò come rugiada nella tua anima
come ossigeno nella tua mente
come fuoco nel tuo sangue.

Tutto l’universo
che ho raccolto nel mio viaggio
irromperà per la porta del tuo cuore
e danzeremo finalmente insieme.

L’ATTESAultima modifica: 2003-07-17T01:35:53+02:00da sofia3000
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7 pensieri su “L’ATTESA

  1. SONO TETRAGIPPO, ciao softremila. No, dico…. uau… fortunato l’omino sintetico che gli entri dentro nell’anima come la rugiada. Chi è chi è? che io stavo pensando a una cosa e poi non ci ho pensato più perchè ho letto “poesia e conoscenza” e allora ho iniziato a pensare “poesia e riconoscenza, poesia e riconoscenza” Quindi ti riconoscenzo tanto. E baci avariati

  2. Ciao! Volevo chiederti se, oltre alle poesie, sono tuoi anche i disegni; e, in caso affermativo: quando mi hai fatto questo ritratto??!

  3. Giocavo solo sul fatto che mi assomiglia, a parte gli occhi che non ho chiari! Con il tuo commento mi fai venire in mente una frase dal film “Il postino”, che il postino Massimo Troisi dice a Neruda Philip Noiret: “Una poesia non è di chi la scrive, e di chi la usa” (non ricordo se il verbo era quello, comunque il senso sì).

  4. Sofia, come è andata la nottata/alba di scrittura e meditazione? Tutto bene? Io mi sa che andrò verso il letto, visto che domattina , tanto per cambià, mi tocca andà al lavoro. Buonanotte bella.

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