Caro…
Voglio parlarti dell’amore…voglio raccontartelo oggi che è arrivato il silenzio:
Tu c’eri quando ho aperto gli occhi sulla vita…
quando mia madre mi allattava…
Tu c’eri quando ho avuto paura…
Tu c’eri quando bambina mi arrampicavo sugli alberi….
C’eri nei miei giochi solitari nella campagna in cui regnavo…
C’eri e io già ti sognavo ed ascoltavo…
Tu c’eri quando ho creduto di trovarti in altri occhi…
quando ho creduto di amare…
quando ho pianto e quando ho riso…
Tu c’eri quando ho vinto e quando ho perso…
quando mi hanno tradita…
Ed eri sempre lì quando mi hanno deluso…
quando mi hanno ferita…
Tu c’eri quando sono caduta in ginocchio e mi son rialzata…
Tu c’eri quando sono stata felice…
Tu ci sei sempre stato e sempre ci sarai fino all’ultimo respiro e oltre la vita…
Perché… ti amo…
Cara Sofia, oggi come un tempo i tuoi pensieri profondi mi commuovono, e commentarti è tremendo pensando di scadere nella banalità.
Con stima e affetto amicale.
haffner/fuser1
cara sofia, capisco il senso della tua poesia e condivido la ‘presenza’ costante di ‘qualcosa, qualcuno, oltre le nostre vicende esistenziali; una costante che si ripropone in forme magari diverse, ma che conserva qualcosa di immutabile, che fa da colla, a tutte le nostre emozioni. Mi chiedo e ti chiedo, il senso di tutto questo; forse serve solo per fare economia mentale alla nostra attività mentale, per non magari impazzire per troppi dati, oppure è un ritorno continuo ad una essenza che tutto muove . Riguardavo ieri, dei miei filamati personali di 20 anni fa e mi chiedevo cosa è per me cambiato rispetto ad allora ; in cosa consiste questa costante e che senso abbia il tutto che scorre o sembra scorrere. Cosa finisce per contare, quando si fa a fare la somma totale…?
Tutto il resto , dove finisce..? Ed intanto il mondo gira, nello spazio senza fine , con gli……girava allora e continua a girare anche quando noi saremo girati dall’altra parte..! Ma da quale parte saremo girati…?
un saluto