Ho scelto da sempre un cammino impervio e solitario.
Uno di quei cammini che non si trovano in nessuna mappa di sentieri e con rari viandanti.
E’ un cammino verso l’albero della vita.
Con il tempo i viandanti sono diventati ancora più rari.
Alcuni vanno piano e li vedo in lontananza, non mi raggiungono mai, altri mi sfrecciano accanto come una ferrari, giusto il tempo di un hei!!!! Ogni tanto qualcuno mi cammina accanto, per un tratto più o meno lungo e allora condivido con loro il pane, l’acqua e ascolto.
I più prendono il pane, l’acqua e parlano… Poi, come un miracolo, a volte accade di incontrare negli occhi di un altro me stessa e allora, solo allora…io apro la mia anima silenziosa e il mio sacco svuotato da chi aveva fame e sete lungo il viaggio e gli permetto di riempirlo. In un attimo eterno, mi restituisce l’universo che ho regalato per strada agli altri viandanti e grazie a lui, solo grazie a lui io sopravvivo in questo cammino solitario.
(Sofia)