Poesia e conoscenza

SINFONIA PER UN ANONIMO

Caro Anonimo, suvvia, vi nascondete dietro il volto oscuro della notte, per sputare le vostre sentenze e venite a parlare d’umiltà a me che vado per la mia strada. Nessuno vi ha insegnato che la vera umiltà è conoscere se stessi? “Ama il prossimo tuo, come te stesso” Non vi sovviene? Se per umiltà intendete omologarsi alla massa dei deferenti, pensare con l’altrui testa, strisciare nel brodo primordiale del nulla..Allora non sono umile…Io non pontifico e non spalmo marmellata di cultura: io vivo. La cultura cattedratica mi annoia, perché manca del fuoco necessario del desiderio dell’oltre…
Come Zarathustra dell’amato Nietzsche ho trascorso anni sulla montagna prima di scendere a valle…Prima delle mie parole consapevoli ho conosciuto l’umiltà del silenzio. Nietzsche detestava la virtù papaverica di cui parlate che porta solo al sonno..”Beati sono i sonnolenti perché presto si addormenteranno”.
La virtù che dona era il suo anelito: “Il vostro spirito e la vostra virtù servano al senso della terra fratelli: e sia di nuovo stabilito da voi il valore di tutte le cose! Perciò dovete essere lottatori! Perciò dovete essere creatori! Col sapere si purifica il corpo; esperimentando con sapienza esso si eleva; in colui che conosce si santificano tutti gli istinti; all’elevato l’anima si fa gaia”
“…..e solo quando mi avrete tutti rinnegato, voglio tornare a voi. In verità, con altri occhi , fratelli, cercherò allora i miei perduti, con un altro amore vi amerò”.

Nessuno più di me condivide la semplicità del vivere, la stessa che faceva fremere Francesco nella sua preghiera semplice:

Oh! Maestro fa che io non cerchi tanto ad essere consolato, quanto a consolare, ad essere compreso, quanto a comprendere, ad essere amato, quanto ad amare.

Dedicata da Sofia a Nietzsche…….e a Voi Anonimo naturalmente

Siete oltre tutto quello che posso,
sorpassati nel vostro pensiero,
ammorbati, abbruttiti, storditi.

Cosa resta dell’uomo?

L’aurora non è mai venuta
e il superuomo nemmeno.

Vi osservo sbiaditi e umiliati,
senza orgoglio, né onore,
intristiti in un mare di fango,
spenti e lontani dal sogno
di un destino mai cercato e voluto.

Eppure eravate vicino al traguardo
di un sogno avverato!

Ora resta solo uno sguardo
a quel ponte mai superato.

Uomo piccolo non sarai mai un gigante,
ripiegato ti vedo e deriso.

Vorrei darti ancora una mano,
ma tu hai già scelto un destino
a cui non servono domande e risposte.

SINFONIA PER UN ANONIMOultima modifica: 2003-07-20T00:35:33+02:00da
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